Cos’è il RENTRI e perché è stato introdotto?
Il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI) è il nuovo sistema digitale per il monitoraggio dei rifiuti in Italia, introdotto dal Decreto Ministeriale 59/2023 e regolato da successivi decreti direttoriali. Il RENTRI sostituisce il precedente SISTRI, abbandonato nel 2019 per la sua inefficienza e complessità gestionale. Questo nuovo sistema mira a migliorare la trasparenza, l’efficienza e il controllo nella gestione dei rifiuti, allineandosi agli obiettivi di economia circolare e sostenibilità ambientale.
Le principali novità del RENTRI
Rispetto alla normativa precedente, il RENTRI introduce diversi cambiamenti chiave:
- Digitalizzazione dei registri di carico e scarico: le aziende devono aggiornare e trasmettere i dati mensilmente.
- Nuova gestione dei formulari di identificazione rifiuti (FIR): obbligo di emissione digitale a partire dal 13 febbraio 2026.
- Iscrizione obbligatoria per nuove categorie di aziende: coinvolge produttori di rifiuti pericolosi e non pericolosi con oltre 10 dipendenti, trasportatori, intermediari e consorzi.
- Sistema di sanzioni per mancata iscrizione o aggiornamenti irregolari, con multe fino a 3.000 euro per rifiuti pericolosi.
Chi è obbligato all’iscrizione e le relative scadenze
Il RENTRI prevede un’iscrizione progressiva basata sulla dimensione aziendale:
- Dal 15 dicembre 2024 al 13 febbraio 2025: imprese con più di 50 dipendenti e altri soggetti obbligati.
- Dal 15 giugno 2025 al 14 agosto 2025: imprese con più di 10 dipendenti.
- Dal 15 dicembre 2025 al 13 febbraio 2026: tutti i restanti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi.
I vantaggi del nuovo sistema
Nonostante l’aumento degli obblighi burocratici, il RENTRI porta benefici importanti:
- Maggiore trasparenza e controllo nella gestione dei rifiuti.
- Riduzione delle frodi e dello smaltimento illegale.
- Digitalizzazione dei processi, eliminando documenti cartacei e semplificando la gestione.
Per avere ulteriori informazioni è possibile contattare gli esperti di ERP Italia tramite il form o visitare il sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica