Tessile

Il volto del settore della moda e del tessile, due ambiti di eccellenza in Italia, sta per cambiare e diventare più verde grazie alla nuova normativa europea che impone a produttori, importatori e distributori della filiera del fashion, il riciclo e recupero, in prima persona, dei rifiuti e degli scarti tessili e sartoriali, nell’ambito della cosiddetta EPR- Responsabilità Estesa del Produttore, già applicata in altri ambiti, come quello delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche e delle Pile e Accumulatori.

Una svolta epocale, che potrebbe davvero fare la differenza nell’industria della moda, che oggi è la seconda più inquinante al mondo, dopo quella petrolifera. Complici le logiche del fast fashion, che hanno determinato una concezione di moda “usa e getta”, con capi di abbigliamento acquistati per seguire le tendenze del momento e gettati dopo poco in discarica, il legame tra industria della moda ed inquinamento è infatti allarmante. Basti pensare che per la realizzazione di una t-shirt vengono impiegati oltre 2.700 litri d’acqua e per un paio di jeans 3.800. La nuova legge mira, dunque, a contrastare questo trend in negativo, convertendo il settore alla luce dell’etica e della sostenibilità, tramite la responsabilizzazione delle aziende coinvolte nella produzione dei capi di abbigliamento, che dovranno ora occuparsi anche del loro smaltimento post-uso.

Riciclo

Il riciclo dei vestiti, accompagnato da un aumento dell’utilizzo di tessuti ecologici e riciclati, è un passo in avanti fondamentale verso la tutela dell’ambiente e darà un contributo essenziale all’interno del percorso di transizione ecologica dell’Italia, che è oltretutto uno degli obiettivi chiave del PNRR. Perché questo accada e perché vengano fatti veri e propri progressi nella direzione della sostenibilità, servono delle pratiche veramente circolari nel settore della moda e tessile. Per far sì che la raccolta ed il riciclo dei tessili siano veramente efficaci, sarà fondamentale il coinvolgimento di tutti gli operatori della filiera. Inoltre, gli attori coinvolti devono vedere la transizione non come un obbligo imposto dall’alto, bensì come un’opportunità di vero cambiamento da parte degli attori coinvolti: per questo, sarà fondamentale che Governi ed Istituzioni rendano il più agevole possibile il cambiamento e sostengano gli sforzi dei singoli operatori.

 

Pacchetto Economia Circolare

Qui si inserisce il “Pacchetto Economia Circolare”, adottato dall’Unione Europea a luglio 2018 con l’obiettivo primario di rafforzare il sistema di responsabilità estesa del produttore e definire le modalità di recupero di alcune categorie di rifiuti particolari, tra cui quelli tessili. Per quanto riguarda il settore tessile in Italia, manca ancora il Decreto attuativo in merito a questa legge, ma rispetto ai nostri vicini europei siamo molto avanti in termini di applicazione concreta di quanto previsto dal Pacchetto: l’obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti tessili è infatti già in vigore da inizio anno, anticipando i tempi stabiliti dall’UE, che ne prevede l’introduzione dal 2025, ed esistono già Decreti e Regolamenti in merito alla Responsabilità Estesa del Produttore.

Lo step successivo prevede ora lo sviluppo di dei progetti concreti da parte delle aziende protagoniste del settore, in quanto le singole iniziative dei big della moda rappresentanti del fast fashion rischiano di non essere esempi positivi di economia circolare ma di cadere invece nella pratica del greenwashing, ovvero l’ambientalismo di facciata. Dall’altro lato, sono sempre più all’ordine del giorno le notizie positive che riguardano la nascita di Start Up, come Atelier Riforma e Nazena in finale al Green Alley Award 2021-2022, la call internazionale dedicata alla sostenibilità promossa da Landbell Group e sostenuta da ERP Italia, che fanno del principio del recupero e riciclo degli abiti la propria mission.

 

ERP Italia Tessile

ERP Italia ha costituito il primo Consorzio italiano, no profit, con statuto e regolamento ministeriale, rivolto ai Produttori di abbigliamento, accessori, calzature e tessili per la casa per il riciclo dei rifiuti tessili.

Il Consorzio si pone come obiettivo quello di supportare i Produttori nell’adempimento dei loro obblighi EPR sia in Italia che all’estero, grazie alla sua appartenenza ad un gruppo europeo.

 

Per ricevere maggiori informazioni, contattaci su tessile@erp-recycling.orge per tutti gli approfondimenti in merito al servizio, visita il sito https://erpitaliatessile.it